mercoledì 2 novembre 2016

Giorgia on my mind

Giorgia è la più grande voce femminile italiana di sempre. Sappilo.
Si, ok, è un ex-aequo, ma solo perché Mina e Giorgia non sono gareggiano nella stessa classe.

Giorgia, dicevo, è la più grande voce italiana. E come spesso accade alle grandi voci italiane, si è frantumata contro brani in gran parte iniqui nei confronti della sua voce.

Voglio dire, ascolta questa:

Lascia perdere il video molto (troppo) anni 90. Ed anche il pessimo lip-sync.
E' quasi perfetta. Quasi.
Più la ascolto e più penso che gli manchi qualcosa. O meglio, che abbia qualcosa di troppo. L'incipit iniziale, intimistico e retto egregiamente su frequenze infime (per una donna), sfumature vocali che non posso fare a meno di continuare ad ascoltare. Però fammi il piacere di fermare il video a 2:08. Il resto è solo meretricio musicale.

Perché poi il 95% della produzione di Giorgia è esattamente questo, una produzione Puttanata Commerciale s.p.a.
E' una violenza, un reato contro le sue capacità canore, tecniche ma soprattutto emozionali.
Per dire:

Questo l'avrebbe potuto cantare chiunque. Ok, non sarebbe la stessa cosa, ma sarai d'accordo con me che il brano non la valorizza? Non solo, né la musica né il testo hanno alcunché di valore. Eppure ci hanno investito tanto da farci anche un videoclip, quindi non dev'essere la classica canzone riempitiva per chiudere l'album, immagino.
Purtroppo non sono un cultore dei suoi album, non potrei reggere un'ora di sofferenza e rabbia solo per godermi pochi minuti. Non siamo mica sposati? Potrebbero quindi sfuggirmi quelle chicche che poco passano in radio e di cui magari nemmeno c'è il video ufficiale su YouTube.
Questa non è una chicca, ci mancherebbe, ma ben rappresenta cosa Giorgia potrebbe aver fatto negli ultimi 20 anni:

La voce di Giorgia non è solo acuta. La sua non è solo tecnica. E' l'insieme ad essere più grande della somma delle singole parti. L'estensione vocale è a tratti disarmante, la capacità di aggiungere sfumature, virtuosismi mai banali e, soprattutto, mai futili. Giorgia emoziona sia quando raggiunge vette elevatissime, sia quando sembra accanto a te, che ti stia cantando sottovoce solo per voi due. Emoziona quando più che cantare, parla. Puoi ben comprendere, dunque, la mia rabbia. Come se per colpa di qualcuno o qualcosa, il destino ci abbia privato di ciò che ci spettava di diritto, la possibilità di ascoltare appieno la sua voce.

Giorgia è l'ennesimo caso di talento immolato sull'altare del business. Come lei Tiziano Ferro, altra grande voce ridotta a macchietta da brani insulsi e vomitevoli. Non perché  siano brutti (è piuttosto difficile produrre una brutta canzone, al massimo inutile) ma perché sopportare quello spreco di talento non può che causare convulsioni. Non è un caso che abbiano cantato assieme, ovviamente risultati del tutto trascurabili.

Giorgia poteva essere immortale, invece ha scelto (o è stata consigliata) di percorrere una strada diversa. Anche il suo essere poco appariscente, poco presente sui rotocalchi, quasi schiva (in modo simile, ma meno marcato, proprio a Mina). Questione di carattere, immagino.
Ma non sai quanto mi faccia soffrire pensare a cotanto potenziale disperso, come se Leonardo si fosse limitato a progettare mulini a vento.
Ti lascio con un ultimo brano, un brano che non è suo. E' un brano di Alex Baroni, un'altra grande voce spezzata, legata a lei fino a pochi mesi prima della sua tragica morte.


Solo Dio (o il Grande Architetto) sanno cosa sarebbe potuta essere Giorgia. A me resta il rimpianto.
E qualche piccola lacrima di talento sfuggita al destino.

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