venerdì 9 settembre 2016

Il complotto degli spazzolini

Chi mi conosce lo sa, io sono l'esatto opposto di un complottista, ma non posso esimermi da portare a conoscenza del mondo intero un grave complotto ai danni delle nostre tasche e dei nostri denti.

Chi mi conosce lo sa, non son più carabiniere...

Come chiunque abbia mai fatto la spesa in prima persona sa, gli spazzolini si suddividono in base alla durezza delle setole. Ci sono quelli morbidi, quelli medi e quelli duri.
Ti starai chiedendo dove nasce il complotto.
Beh, a quanto pare, gli spazzolini "duri" sono praticamente introvabili.
'zzomenefrega, dirai.
Ok, non posso darti tutti i torti. Ma lascia che tiri le fila del mio ragionamento.
Le setole più dure sono sconsigliate a chi ha determinati problemi (gengivali, soprattutto), ma tolte queste, la distribuzione delle preferenze del mercato dovrebbero seguire grosso modo una tendenza gaussiana.

E' un grafico preso a caso, ma è giusto per rendere l'idea. Sull'asse delle ascisse dovrebbe stare il grado di durezza, su quello delle ordinate il numero di spazzolini venduti.

Ed invece questo non succede. Per lo meno, il numero di spazzolini presenti sugli scaffali dei supermercati non rispecchia in alcun modo questa curva, anzi, pur essendovi una predominanza di spazzolini medi (come mi sarei aspettato), quelli duri sono sostanzialmente assenti (presumo che i pochi esemplari in vendita vengano ben presto terminati).
Ci troviamo dunque in un contesto in cui il mercato non cerca in alcun modo di soddisfare la richiesta, anzi, la dirotta in una direzione ben precisa.
A casa mia, questo si chiama cartello. E dato che nessuno ne parla (cit.), trattasi di complotto.
Chi se ne giova e chi ne subisce le conseguenze?
I secondi, ovviamente, siamo tutti noi consumatori finali. Gli spazzolini "duri" hanno una maggior durata ed un miglior potere pulente. Vero, a volte possono causare problema (principalmente alle persone sensibili), ma basta utilizzarli con delicatezza nelle prime settimane, poi le setole di ammorbidiscono e diventano poco più duri di quelli medi.

Ecco dunque che troviamo chi si avvantaggia di tale situazione.

I produttori di spazzolini possono vendere un numero di esemplari ben maggiore (gli spazzolini duri durano da 2 a 3 volte più degli spazzolini medi e morbidi), o in alternativa spingono verso spazzolini elettrici (per i quali invece non vi sono difficoltà nell'approvvigionarsi di testine con setole dure). Spazzolini elettrici che, fra l'altro, è stato dimostrato non pulire meglio di quelli tradizionali (e non immagini nemmeno come sarà uno spazzolino smart).
Ma anche la lobby dei dentisti fa affari d'oro.
Un po' di storia: anche se può sembrare strano, l'invenzione dello spazzolino è un fatto abbastanza recente e la sua diffusione ancora di più. Solo durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio grazie alle disposizioni dell'Esercito Statunitense, tale strumento è diventato di uso comune. Negli ultimi decenni, dunque, la consapevolezza della corretta igiene orale è aumentata esponenzialmente e, con essa, è diminuito notevolmente l'incidenza dei problemi dentali. Che ne consegue in un minor fatturato per i dentisti.
E' ovvio che, con spazzolini meno efficienti, tali problemi sono destinati ad aumentare o, per lo meno, a rallentare la decrescita. Questo porterà dunque più soldi nelle tasche dei dentisti che, consapevolmente o meno, si avvantaggiano di questo cartello.
Cosa possiamo fare?
Nulla.
Usare spazzolini morbidi è costoso, usare il collutorio potenzialmente cancerogeno, non lavarsi i denti pure peggio.
Non ci resta che Cartman.



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