mercoledì 21 settembre 2016

Buon senso

Ora, non è mia intenzione fare sciacallaggio su gente morta. Quindi non farò nomi e, anche se i riferimenti saranno chiari, non prenderò esempi tragici per spiegare il mio pensiero.

Questa è (era) la residenza di Barbara Streisand. Perché la metto qui? Lo scoprirai più avanti.

Il problema di oggi è la diffusione online di roba che non solo dovrebbe rimanere privata ma che, probabilmente, nemmeno dovrebbe essere creata.
Il consiglio più sensato che sentii dire (perdonami, ma non ricordo l'autore) è che non dovresti MAI scrivere, fotografare o riprendere qualcosa che non vorresti che tua nonna vedesse. Non pensare che che per il solo fatto di tenerlo custodito nel tuo smartphone o sul tuo PC qualcosa possa rimanere riservato. E non credere che nascondendosi nell'anonimato, prima o poi qualcuno possa risalire a te.
Non c'è verso, la tecnologia è molto più forte di tutti noi.

Decenni fa, se facevi una cazzata, di qualsiasi tipo, la cosa rimaneva tra te e pochi altri testimoni. Magari te la passavi un po' male per via delle chiacchiere di paese, ma dopo un po' la gente passava ad altro e la cosa cadeva nel dimenticatoio. E, soprattutto, le uniche tracce che restavano erano i ricordi incerti di chi aveva assistito.

Oggi, qualsiasi cosa succeda, tre minuti dopo c'è un video su YouTube, la news su ANSA e migliaia di like e retweet. Non c'è scampo. Solo i complottisti possono immaginare che l'allunaggio sia una farsa montata ad arte grazie al coinvolgimento di centinaia di migliaia di persone e che ognuna abbia tenuto il segreto, quando è sotto gli occhi di tutti che nessuno è in grado di tenere segreto neppure il proprio cesso.

Ho preso l'unica pixxellata. Ma non è difficile trovare ben di peggio.

Non sto parlando di cosa è giusto e cosa no, sia chiaro. Diffondere, o anche solo alimentare il clamore, su fatti evidentemente privati e spesso dolorosi è sbagliato, ingiusto e quasi sicuramente illegale.
E' una cosa simile alle violenze sessuali, quando i ben pensanti sostengono che si, stuprare è sbagliato, ma anche lei a mettersi la minigonna...
Ora, nessuno mette in dubbio che la violenza (contro una donna, uomo o bambino, con i vari livelli di gravità) sia odiosa e criminale, ma ogni evento va anche contestualizzato. Ognuno è libero di vestirsi come vuole, questo è innegabile, e nessuno deve avere il diritto anche solo di pensare che un determinato outfit possa giustificare alcunché.
Ma è anche vero che se giro per Harlem con un cartello con su scritto "Odio i Neri", non posso certo lamentarmi con la società se persone di colore evidentemente un po' stressate non la prendono bene.

Il cartello originale era pure più razzista.

Un discorso simile va fatto per tutto ciò che scriviamo, diciamo, registriamo, fotografiamo. Macchine fotografiche, videocamere, stampanti, è tutto roba disponibile a bassi costi da decenni. Ed anche internet, nonostante possa sembrare strano, permette di caricare qualsiasi documento online da sempre.
Ciò che è cambiato  è che condividere qualcosa online è questione di minuti e pochi tap, quando anni fa necessitava di acquisire, trasferire, convertire, pubblicare, spesso con la necessità di conoscenze tecniche non proprio alla portata di chiunque.
Oggi registri un video e lo carichi su YouTube con due gesti, poi lo condividi su Facebook e tutti lo possono vedere. Ed una volta che qualcosa è registrato su supporto elettronico, puoi star certo che prima o poi, in un modo o nell'altro, verrà fuori. E spesso nel momento meno opportuno.

Che sia per un ex geloso/a, per un banale errore (volevi mandarla al tuo partner, invece la metti in bacheca), per uno scherzo stupido di un amico o per "l'intrusione di un hacker" (metto tra virgolette perché di solito questo hacker o è un tredicenne che ha trovato la tua password per caso, o è una scusa per coprire il tuo banale errore di cui sopra), qualcosa che hai registrato potrebbe finire nelle mani di qualcun'altro e da lì in poi non sarà più sotto il tuo controllo, nemmeno se ti rivolgi alla polizia, alla giustizia, all'FBI, Esercito, CIA o Babbo Natale.
Al contrario, cercare di chiudere il recinto quando non solo i buoi ma anche i maiali, le capre, le galline e pure tua moglie, sono scappati, è ancora peggio. Parlo del famigerato Effetto Streisand: vorresti eliminare qualsiasi traccia dei tuoi "misfatti" (che magari è solo una foto del tuo inguine) "chiedendo che si dia inizio all'azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto". 
Ora, ragazza mia, io comprendo che tu ti senta violata nella tua intimità, che ogni volta che scatterai una foto o che solo prenderai in mano il tuo telefono, un brivido ti scorrerà sulla schiena. E comprendo anche benissimo che cercare di combattere questa situazione ti fa stare leggermente meglio. Ma devi capire che, così facendo, non farai che rendere ancora più di pubblico dominio tutta la storia. La vicenda si amplificherà, molta più gente andrà morbosamente alla ricerca delle tue foto. Con il rischio che, se prima le vedevano qualche migliaio di persone frequentanti siti non proprio onesti, dopo le vede anche la casalinga di Bressanone tua vicina di casa.
E Dio non voglia che la denuncia vada avanti, o tra 2-3 anni ti troverai nuovamente ad affrontare tutto questo. Ancora. Ed ancora.

Ancora. Ed ancora. Ed ancora. Ed ancora...

Lo so, fa male, ma il modo migliore per affrontare questa cosa è lasciar perdere. Dovrai conviverci, probabilmente per il resto della tua vita, come se avessi perso un braccio in una mietitrebbia. Nessuno potrà dartelo indietro.

E' giusto? Ovviamente no, così come non è giusto che io porti un cartello razzista e venga ucciso a colpi di spranga. Ti sembrerà strano, ma il mondo è ingiusto e sarebbe alquanto stupido non cercare di sopravvivere non prendendone atto. Registrare un video o scattare una foto è questione di pochi secondi, ma quel video rimarrà nella rete per sempre

Davvero vorresti che i tuoi nonni (o i tuoi nipoti) lo vedessero?

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