mercoledì 28 settembre 2016

Hai una sigaretta da offrirmi?


Un mio carissimo amico (che NON è quello in foto), perennemente squattrinato e semi-digiuno di figa, avevo questo detto per approcciare le ragazze. O a volte solo per scroccare una sigaretta.
Ma ho sempre trovato affascinante l'uso di queste specifiche parole. Mi piace pensare che abbia raffinato la sua richiesta in anni e anni di due di picche, fino a raggiungere il miglior risultato con il minor numero di parole possibile.
Non chiedeva "Hai una sigaretta?". E nemmeno "Mi offri una sigaretta?".
Ci sono mille modi per chiedere una sigaretta, ma questo in particolare non verteva tanto sul fatto che lui chiedesse una sigaretta, quanto sull'altro che potesse offrirgliene una. Nella richiesta infatti, non è esplicitata l'offerta in sé, quanto l'esistenza stessa della sigaretta in più da potergli donare.

La parafrasi delle sue richieste apparirebbe più o meno come "E' in tuo possesso una sigaretta di cui puoi fare a meno e che puoi gentilmente offrirmi di tua spontanea volontà?"

Inutile sottolineare come abbia sempre fumato (e non solo) praticamene gratis, in giro per i locali. E qualche volta ha trascorso qualche divertente serata in dolce compagnia.

Se oggi avesse ancora 20 anni, invece, tutto questo non sarebbe possibile.
Adesso c'è la sigaretta elettronica.

Che poi, sarebbe più corretto dire elettrica, poiché di elettronica ha ben poco (almeno non mi risulta abbia al suo interno un microcontrollore). Ovviamente il nome è frutto di una scelta di marketing, poiché "elettronica" è ben più figo di elettrica. Non è mica un ferro da stiro?
Beh, in realtà è molto più simile ad un ferro da stiro che ad un qualunque apparato elettronico, fosse anche la tua lavastoviglie.
Si tratta di una batteria, un pulsante ed un sottile filo di rame a costituire una resistenza. Tale filo, se messo sotto tensione, si scalda, fa evaporare il liquido contenente nella "sigaretta" ed il gioco è fatto.
Non vedrai mai qualcuno chiederti del liquido o una batteria di ricambio per la tua e-cig. Ed il mio amico non può più attaccare bottone con la scusa di una fumata. Un po' un peccato.

E se questo lo dico io, che non ho mai toccato una bionda in vita mia, è tutto un dire.

Ma c'è di più, perché il rischio "geek" della sigaretta elettronica è elevatissimo.
Ho visto gente cominciare ad utilizzarla al posto delle sigarette tradizionali, con la scusa del "fanno meno male", "voglio smettere", "posso fumare dove voglio", ecc...
Poi hanno cominciato a navigare su internet alla ricerca del modello più potente, con resistenza maggiorata e bocchino più grande. Poi hanno trovato quello più figo, con inserti in oro e vetro in cristallo. Poi l'immancabile accendino per sigarette elettroniche. Poi hanno trovato la batteria più grande, il contenitore più capiente, la custodia in pelle di daino ucciso da un cacciatore vegano. Ed infine hanno acquistato la collezione completa di fragranze da 300 flaconcini da un anonimo venditore cinese su Alibaba, che probabilmente l'ha prodotte con gli scarti derivati dalla costruzione degli iPhone.

Con il risultato che fumano il triplo di prima, spendono 10 volte tanto e si ritrovano il sangue contaminato da sostanze indicibili.

Senza contare che con una sigaretta elettronica, sembrano il doppio più imbecilli.

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