lunedì 12 settembre 2016

Mortomondiale - MisANO 2016

Bastianini che mostra come viene pagato dal suo sponsor.

I temi dell'ultima gara del mondiale sarebbero parecchi. Binder di un'altra categoria, Zarko che vuole perdere il mondiale e viene salvato da Baldassarri (non che la cosa mi dispiaccia) e "arrivasempresecondo" (cit.) Pedrosa che come ogni anno porta a casa la sua vittoria come se fosse il compitino alle elementari (ed invece è pur sempre una vittoria nella massima espressione del motociclismo sportivo).
Oppure ci sarebbero valutazioni più tecniche, ad esempio l'errore di Marquez di scegliere una gomma dura (anomale le scelte completamente opposte dei due compagni di squadra), la grande prova di Rossi che mette in fila tutti (tranne il soldatino di Puig, ovviamente) e Lorenzo che, tutto sommato, quando non piove, di gas ne sa ancora dare.
Oppure la querelle tra Iannone ed il Dr. Berardi (Responsabile del Centro Medico): non me ne voglia Iannone-a-cannone (come lo chiama sempre mio figlio), ma il solo parere medico che conta è quello della Federazione. Va bene fare gli eroi, ma io per una frattura simile (D6 e D7) sono stato allettato un mese e con il busto altri due. Se ne faccia una ragione. Come si dice in gergo: STACCE.

Io invece vorrei parlare di Enea Bastianini.
Il "plotone" (nemmeno dovessero fucilare qualcuno) degli italiani è negli ultimi anni sempre più in crescita. Ricordo con tristezza quando c'era il solo Kevin Calia a correre per le piccole cilindrate, tra l'altro con risultati del tutto trascurabili.
Oggi abbiamo invece molti piloti, molti dei quali lottano per la vittoria o, per lo meno, per le posizioni di testa.
Il più in vista era Romano Fenati, almeno fino alla cacciata con polemica (e strascichi giudiziari?) dal Team Sky. Vero Fenati è stato il pilota a raggiungere i migliori risultati fino ad adesso. Ma è anche vero che si è messo in mostra per la sua incostanza. Per dire, la sua miglior stagione, il 2014, lo ha visto vincere 4 volte, ma arrivare "solo" quinto in campionato.
Quest'anno, prima del licenziamento, era in (teorica) lotta per il mondiale, ma in ogni caso il suo problema è rimasto: lento in qualifica e piuttosto incline ad errori. Nella sua carriera (79 gare) ha conquistato 7 vittorie più 8 podi, come a dire che preferisce cadere o fare errori grossolani che perdere un duello.

E con questo non giustifico il licenziamento di Sky.

Al contrario, Bastianini in poco più della metà delle gare (48 gare) ha raggiunto sì una sola vittoria, ma ben 12 podi (ben più di Fenny). E soprattutto, ha lottato quasi fino all'ultimo per il titolo, nella scorsa stagione.
Impietoso anche il confronto fra le pole: 6 a 3 per Enea.
Questi sono solo pochi dati per mostrare la maggior consistenza del riminese. Vero è che Bastianini ha quasi sempre avuto la moto migliore del lotto (KTM il primo anno, poi Honda), ma quasi il doppio dei podi in poco più della metà delle gare sono un valore oggettivo da considerare.
Enea è veloce, sia in prova che in gara, non ha problemi nel corpo a corpo (la gara di ieri è stata esemplare, solo un Binder di un altro pianeta poteva batterlo. E ricordiamo che Brad è alla sua sesta stagione) ed è in costante crescita.
Il fatto che abbia rifiutato la proposta del Team Sky (aka VR46) per il 2015 (preferendo restare da Gresini) e che non sia del giro del "Ranch" è un ulteriore elemento positivo. Denota cervello (suo o di chi lo consiglia) ed autonomia di pensiero, oltre che rispetto e fiducia per un grande team.
Anche la sua predilezione per Stoner, quando il resto degli italiani e la quasi totalità del circus idolatra esclusivamente Rossi, è quasi un'anomalia statistica.
Il riassunto è presto detto: Bastianini ha lottato e lotta per il mondiale da due anni, Fenati ha raggiunto al massimo il quarto posto finale.
Se io avessi soldi da buttare, saprei su chi puntare.

Ho detto, soldi da buttare, non da bruciare...

Nota a margine, con un po' di tristezza: la necessità di dover spiegare il suo no al Team SKY, ovvero la voglia di restare nel proprio team in segno di riconoscenza più che un rifiuto verso il deus-ex-machina di tutto il motociclismo, dimostra come se vuoi far carriera nell'ambiente devi leccare il culo anche ai tuoi avversari (se i tuoi avversari sono LUI). Non è una critica (IMHO si è comportato bene) ma una constatazione, visto che io non rischio problemi a dirlo.

Nessun commento:

Posta un commento